E’ domenica.
Non che la domenica abbia per noi un qualche particolare significato, e’ solo domenica.
Anzi, ora che ci penso, un particolare significato ce l’ha: si mangia.
Certo, perché durante la settimana io e Mister R siamo troppo indaffarati per occuparci della questione nutrimento, sia in termini di salute che in quelli di gusto e spesso lasciamo che i nostri corpi incedano nel tempo e nello spazio alimentati da sola energia, magari quella mistica dell’Universo.
Ma la domenica no, la domenica si è liberi dall’oppressione del lavoro e ci si dedica a soddisfare questo così affascinante bisogno nei modi più disparati.
Uno di questi è comune a milioni di persone: facciamo la spesa e cuciniamo a casa.
Ad essere onesta con voi, navigatori, dovrei parlare al singolare, FA la spesa e CUCINA a casa.
La verità è che il nostro Mister R non mi lascia avvicinare ai fornelli neanche per guardare e solo di recente ho avuto accesso allo sgabello del tavolo in cucina con l’onorevole compito di pelare patate o pulire carciofi e vi assicuro che me lo sono sudato quel diritto.
Vorrei quindi raccontarvi del nostro ultimo pranzo per darvi un’idea di cosa succede in casa nostra quando si decide, finalmente, di mangiare.
Intanto diamo insieme un’occhiata alla busta della spesa:
pomodori pelati
pancetta a fette
ravioli al parmigiano
ravioli cacio e pepe
abbacchio
Provenienza: Bottega Liberati
Poi:
Carciofi
Patate
Funghi
Odori
Pane
Provenienza: GS sotto casa
Ancora:
Riesling Jos. Christoffel Jr. 1998
Clos du Caillou, Remoriquet, 2006
Pomerol. ch. Gombaude - Guillot 2004
Provenienza: Remigio
Fino a qui sembrerebbe semplice, vi assicuro che non lo è.
Potreste pensare che i pomodori siano meri pelati, che la pancetta sia solo pancetta o che i ravioli siano prodotti da sconosciuti pastai ma commettereste un errore imperdonabile.
Ogni alimento ha nome e cognome ed è come se a tavola non fossimo due (o quattro se contiamo gli invitati) bensì almeno sei, se non otto.
Nel dettaglio:
i pomodori sono i pelati D.O.P. San Marzano di Gerardo di Nola, i ravioli li fa Mauro Secondi utilizzando solo uova di Paolo Parisi (il simpatico signore della foto), la pancetta è firmata Poder (Val d’Ultimo) e l’abbacchio è quello di Carpineto.
A partire da queste strepitose materie prime, Mister R ha creato un menù degno dei migliori ristoranti dove pagheresti probabilmente tanto quanto ti rimane dell’eredità di famiglia.
Per primo: ravioli cacio e pepe e al parmigiano con salsa di pomodoro e pancetta croccante. Secondo: cosciotto d’abbacchio al forno con contorno di funghi, patate saltate e carciofi.
Eccezionale, da togliere il fiato.
Il pane, come al solito, non lo abbiamo toccato mentre le tre opere d’arte in bottiglia sono ancora in circolo nel mio sangue ad inebriare globuli d’entrambi i colori.
Che dire, una perfetta domenica di fine inverno terminata con la visione di Invictus, tre vodka tonic, lezione teorica di rugby e accesa discussione sulla natura dell’animo umano.
Mi pare di aver detto tutto…
A presto
Boccadirosa
Ps: anche io so cucinare, lo giuro!
Sono totalmente d'accordo con MrR. Quando cucini, gli ingredienti sono tutto. Bisogna essere talebani.
RispondiElimina