I soldi non comprano la felicità (banale? Sì, lo so, ma fatemi dire).
I soldi muovono il mondo ma non rendono nessuno veramente felice. Questo perchè quei pezzi di carta luridi e puzzolenti non sono moneta di scambio per l'amore, l'amicizia o la comprensione.
Però, ed è un però bello grosso, i soldi portano me e Mr R a cena fuori.
I navigatori più attenti e affezionati avranno notato che da un pò di tempo le uscite a cena di Boccadirosa e friends sono drasticamente ridotte. Il motivo è che quando la sfiga chiama, il soldo risponde o, mettiamola così, se non risponde è un gran casino:
I navigatori più attenti e affezionati avranno notato che da un pò di tempo le uscite a cena di Boccadirosa e friends sono drasticamente ridotte. Il motivo è che quando la sfiga chiama, il soldo risponde o, mettiamola così, se non risponde è un gran casino:
e si rompe la macchina e si rompe il motorino e scadono tutte le assicurazioni all'unisono, poi multe, bollette, compleanni, matrimoni, rinnovo della patente, tasse una tantum. Il tantum verde è finito, il caffè terminato, dal tubetto del dentifricio non esce più niente (fattene una ragione, inutile che continui a premere), il detersivo per piatti è ridotto a un sospetto.
Per farla breve: la vita a volte richiede uno sforzo economico che implica delle rinunce e tra le cose rinunciabili, ahimè, ci sono anche loro: ristoranti costosi e ricercati con direttori in giacca nera e sommelier a disposizione.
Quindi eccoci: io e Mister R affronteremo la domenica romana (quella del derby) con il compito di nutrirci splendidamente da soli, cucinando con le nostre (SUE) sante manine.
Si parte da qui.
Erano settimane che giravo intorno al concetto di risotto martellando delicatamente il mio compagno di av(s)venture con una serie di messaggi poco subliminali del tipo: "...quello zafferano nella credenza non l'abbiamo mai usato, vero?", oppure: "quanto ci vuole a fare il brodo?", ecc. In effetti qualcosa deve essere arrivato perchè a svegliarmi è il rumore dell'acqua che borbotta sul fuoco. Mi affaccio curiosa alla pila di alluminio e scorgo carote, cipolle, patate e sedano che, agonizzanti, nuotano nell'acqua bollente.
Di Mr R nessuna traccia e sul tavolo c'è una bottiglia:
Mentre aspetto di capire cosa bolle in pentola (quello era brodo vegetale, intendo in senso metaforico) rimango affacciata alla finestra, rapita da un gruppo di artisti impegnati a dipingere murales proprio sotto casa nostra
Mentre il ragazzo col piumino nero continua a sbombolettare, ecco rientrare Mr R con le borse della spesa: carciofi, coniglio a pezzi, asparagi, pancetta non affumicata, parmigiano e burro. Mette su un disco dei Pearl Jam e comincia la danza tra il tavolino e i fornelli: pulisce i carciofi, li taglia, li ripone in una pentola con acqua e limone per non farli annerire, poi mette a rosolare il coniglio, seziona la pancetta, cuoce gli asparagi e li frulla per metà lasciando intatte le cime, quindi comincia a trafficare col brodo, con il riso, con il burro e infine unisce i vari ingredienti tra loro. Dopo circa una mezz'ora di questo armeggiare siamo seduti in tavola pronti a gustarci il nostro quasi frugale ma decisamente ottimo pranzo homemade. Questo il menù:
Risotto con asparagi e pancetta croccante
Coniglio con carciofi
Mr R non è del tutto soddisfatto: la pancetta poteva essere più sottile e croccante, i chicchi di qualità migliore, i carciofi più saporiti e con foglie meno dure.
Boccadirosa è appagatissima: il risotto ha una consistenza terribilmente golosa ed esplode nel palato con sapori distinti e perfettamente armonici. Il coniglio è buonissimo così come la salsina misteriosa (la non salsina, la salsina di cottura, la salsina magica, fate voi) che lo lega ai carciofi.
Un pranzo notevole a costi contenuti con tanto di artisti a portata di finestra e calici colmi di Montepulciano Pepe '01. Che altro desiderare?
Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni; può associarsi a tutti gli altri piaceri e resta ultimo a consolarci della loro perdita.
Anthelme Brillant-Savarin
A presto navigatori,
Boccadirosa
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