Il tempo scorre un pò come gli pare.
Da ieri è già passato un mese e oggi sarà domani prima che tu riesca a dire: buongiorno.
Ciò accade in particolare se vivi sotto la dura legge del sei su sette. Sei li passi chiuso in un posto che in genere è sempre lo stesso a fare più o meno le stesse cose e sette, quel miserabile e patetico sette, muore ogni volta schiacciato dal peso di mille aspettative.
A volte però, una o due volte l'anno, ecco che il sette si trasforma in una serie di situazioni azzeccate e divertenti, un susseguirsi di cose fatte e da fare che rinnovano la speranza di avere una vita e di poterla vivere. I magnifici sette, navigatori.
Domenica, primavera piena.
Arrivo sgommando con il motorino, le finestre del microloft sono spalancate. Mi esibisco nel fischio segreto di Mr R ma lui non si affaccia, forse a causa di un improvvisato secret show dei Tool dentro al soggiorno. Allora salgo e lo trovo già operativo ai fornelli: in una piccola pentola stanno bollendo le patate in pezzi e alcune fave private della buccia aspettano il loro turno in una ciotola. Una Ceres mezza piena (o mezza vuota?) riposa sul tavolo e c'è ancora un pò di pizza rossa tagliata per fare un pò di aperitivo. Apro il frigo e ci trovo dentro una bottiglia di champagne:
Con richiesta scritta in carta bollata mi faccio accordare il permesso di aprire la bottiglia, osservo Mr R agitare una padella mentre la Perle du Mesnil di Peters mi traghetta delicatamente all'ora di pranzo. In onore della primavera e aspettando il 1° Maggio questo il primo che Mr R ha preparato:
Tonnarelli fave, pecorino e prosciutto cotto al forno.
Sono in evidente imbarazzo di fronte alla mantecatura perfetta, all'equilibrio tra gli ingredienti, al sapore che esplode nella mia bocca e faccio domande cretine tipo: "a che ora c'è la partita?", oppure: "hai sentito l'ultimo singolo dei Gorillaz?", per mascherare l'emozione che questo piatto mi scatena.
Ma non finisce qui.
Il forno è acceso, un odore mi accarezza le narici:
Medaglioni di vitella in crosta di parmigiano con patate saltate e broccoli
Mi tuffo sul secondo con una foga veramente poco femminile: la crosticina di burro e parmigiano ricopre la morbida vitella addizionando al gusto delicato della carne quello più deciso e saporito del formaggio. Una cosa erotica secondo me.
Parte integrante di un pranzo così buono è il riposino pomeridiano: caricata la sveglia e spente le luci, lasciamo che il letto sostenga il peso dei nostri corpi per il resto del pomeriggio.
Al risveglio il programma è già stampato. Litigandoci il bagno riusciamo ad essere pronti in una mezz'ora, saltiamo sul motorino e arriviamo in Via del Babbuino per entrare nel tempio del lusso più sfrenato. Una volta l'anno vale la pena mettere il naso in questo postaccio, anche solo per leggere il menù. Massimo D'Addezio, capobarman dello Stravinskij bar all'Hotel de Russie di Roma, non è lì ad accoglierci, perchè dovrebbe, ma una squadra di camerieri ingiacchettati sì, e con il massimo dell'eleganza. Ci fanno accomodare ad un tavolo affianco a quello di una famosa Ministra. Il cortile è bellissimo, pieno di piante, sui tavoli delle piccole candele colorano di giallo l'atmosfera rendendola molto suggestiva. C'è quiete, parlano tutti sottovoce, prima di ordinare scelgo con attenzione il timbro della voce e scandisco le parole cercando di non indugiare sui congiuntivi. Arrivano una serie di stuzzichini:
Chips misteriosamente assortite
Mozzarelline, verdure crude e pizza
Poi Olive nere e le classiche patatine. Lo Stravinskij è famoso per i suoi Cocktail Martini. Uno in particolare veniva servito con un cucchiaio di Beluga a parte. Dopo alcune vicende relative al caviale, il Beluga è stato sostituito con il caviale di soia. Come non provarlo?
de Russie (Vodka) Martini con caviale di soia
Sono incuriosita da queste palline verde militare ed è incredibile quanto il sapore ricordi in effetti le famose uova di pesce, certo "ricordare" non vuol dire "essere", ma è comunque un'esperienza interessante. Mr R sceglie un bicchiere di Champagne ma a causa del tasso alcolico del mio Vodkatini non ne ho memorizzato nome e cognome. Chiedo scusa ai navigatori.
Dopo il secondo giro siamo pronti per lasciare l'Hotel non senza però aver visitato i bagni.
La cartina tornasole di qualsiasi posto aperto al pubblico è il suo bagno. E' in questi luoghi che il vero carattere del locale viene messo a nudo e i parametri sono ovviamente la pulizia, la grandezza, le luci e l'arredamento.
Bagno delle signore
presso Stravinskij, Hotel de Russie
La mia immagine riflessa nello specchio dorato sembra più bella, o forse più ricca, ho quasi timore ad aprire l'acqua. Dietro di me due porte celano i segreti più intimi dell'Hotel, quale scegliere...
Vado in quello di destra, perchè ho la parte sinistra del cervello più sviluppata (?), ed ecco cosa c'è dietro
Un cesso. Un gran bel cesso, ma pur sempre un cesso. Faccio quello che di solito si fa in questi casi e torno da Mr R per osservare la sua straordinaria calma nel pagare un conto più salato delle uova di soia.
Ultimo appunto su questo raffinatissimo bar: il primo Vodkatini era leggermente allungato (il segreto di questi cocktail sta nella capacità del barman di eseguire tutti i passaggi senza far sciogliere il ghiaccio) e il conto è arrivato sbagliato. Ci hanno consegnato una bellissima scatolina nera con all'interno uno scontrino caricato di 25 €. Gaffe e scuse da parte dello staff.
Di nuovo in motorino. Voliamo da una parte all'altra della città, la serata non è finita e siamo pronti per una nuova avventura. Dalle giacche e cravatte di Via del Babbuino ai pantaloni larghi calati fin sotto le mutande del Pigneto: è il bello delle grandi città. Miriadi di ragazzetti e ragazzette con cani al guinzaglio, motorini, stranieri di ogni provenienza che passeggiano lenti per l'area pedonale del quartiere e ristoranti con i tavolini fuori che inaugurano la stagione in quella che sembra essere la prima vera serata calda dell'anno. Scegliamo il nostro tavolo sulla pedana del ristorante Primo e stavolta ad accoglierci è proprio lo chef Marco Gallotta. Non abbiamo realmente fame, ma davanti al menù da poco rinnovato io e Mr R non sappiamo resistere e ordiniamo quanto segue:
Carciofo affumicato, stracciatella di Andria, misticanza e noci
Crocchetta di baccalà mantecato
Involtino di vitella con spadellata di asparagi, patate, fave e piselli
Insalata di bollito
Stavolta veramente niente da eccepire allo chef: tutto quello che abbiamo assaggiato era buonissimo, in particolare gli involtini di vitella ripieni e arricchiti da alcune spezie che non siamo riusciti ad individuare. A bagnare il tutto Mr R ha scelto un ottimo Tocai Friulano, questo:
Ancora due piccoli Perusìn (ovvero l'amaro della volpe che fuggì nel bosco e non fù mai ritrovata), due piccoli Vodkatonic, una paio di tozzetti e finalmente ci dichiariamo vinti.
Questo il racconto di uno di quei rari magnifici sette. Ogni tanto vale la pena combattere contro il tempo, riempirlo di piaceri, cospargerlo di desideri per poi ritornare al punto di partenza ma con qualcosa da aggiungere al bagaglio prezioso delle esperienze vissute, altrimenti (citando l'insegna di una famosa birreria in Trastevere), Ma che siete venuti a fà?
A presto Navigatori
Boccadirosa
Ciao quanto si spende al De Russie per un aperitivo?
RispondiEliminaBeh dipende un pò da quel che prendi. Cmq 19€ per drink, minimo. Gli Champagne partono da questo prezzo e arrivano un pò dove gli pare. Noi ne avevamo ordinato uno da 25€.
RispondiEliminaA presto
Boccadirosa
...sicuramente ero a godermi il mio "magnifico sette", ma la prossima volta vedrò di farmi trovare al mio posto per occuparmi personalmente di voi :) Max D'Addezio
RispondiEliminaNe saremmo onorati,
RispondiEliminaa presto!
B.