Navigatori cari,
questo doveva essere un post su Sforno, la mitica pizzeria di via Ottato, solo che i ragazzi stanno talmente carichi di clienti che dividono le prenotazioni in due turni: uno alle 20, l'altro alle 22 e per stasera non erano orari possibili. Vabbè, da Sforno avremo modo di tornare, intanto ne approfitto per raccontarvi di un posto decisamente interessante che si trova in zona San Lorenzo, precisamente al numero 8 di via Tiburtina a Roma.
La moto di Wolf è arrivata sotto casa mia intorno alle 20.30. Avevo già telefonato e appreso che non sarebbe stato possibile mangiar pizza e mentre pensavo ad una valida alternativa mi sono ricordata di questo piccolo ristorante dove con Mister R abbiamo trascorso un piacevole capodanno. Ho proposto a Wolf di provarlo per la cena e Wolf ha accolto con entusiasmo.
Su via Tiburtina, proprio a ridosso del piazzale, una cascata di edera nasconde l'ingresso dell'associazione culturale L'Isola Felice di Markus e Petra. Petra è una simpaticissima signora tedesca, Markus suo figlio. La passione per l'enogastronomia li lega indissolubilmente ed insieme gestiscono il ristorante in ogni aspetto: dalla scelta del menù fino alla realizzazione dei piatti, passando per la selezione dei vini e varie ed eventuali iniziative dell'associazione.
Il locale contiene 25/30 coperti. L'arredamento è davvero originale: quadri astratti su tutte le pareti, drappeggi, tappeti e tende dai colori molto caldi. Anche i tavoli sono in realtà dei quadri, protetti da una lastra di vetro sul quale a nudo è apparecchiato per la cena (foto sotto)
Ci accoglie Markus, un padrone di casa gentile e preparato. Il menù è molto più ampio di quanto mi aspettassi: diversi antipasti, molti primi, secondi di carne o pesce e dolci fatti da Petra, più una carta separata per i piatti del giorno. Io e Wolf ordiniamo:
- flan di broccoletti
- involtini di carpaccio di manzo con brie, nocciole e calvados
- chitarre con carciofi, speck, menta e pecorino di Pienza
- filetto di manzo speck e brendy
da bere: una bottiglia di Red Angel on the Moonlight, rosso a base di Pinot nero del Friuli Venezia Giulia, imbottigliato da Jermann nel 2007.
Già dall'antipasto rimaniamo piacevolmente colpiti: sia la presentazione che il gusto sono intrise della passione che Petra e Markus hanno per il cibo e si sente. Bella idea quella degli involtini di carpaccio cosparsi di granella di nocciole, adagiati su un letto di rucola e conditi con miele e calvados. Certo l'insipida rughetta romana non aggiunge niente alla dolcezza del piatto, se avesse avuto un pò del suo caratteristico piccare sarebbe stato perfetto.
Con la pasta iniziamo a conoscere le abili mani della Signora Petra. Il condimento delle chitarre è così equilibrato da permettere l'ascolto di tutti i sapori assolutamente distinti: il carciofo, il pecorino, lo speck e la menta si separano in bocca divertendo il palato. Il vino scelto è un pò impegnativo per questo primo e Markus apre per me un bianco siciliano, Salina Colosi 2008. Wolf invece continua con il Pinot friulano.
Arriva il filetto e la festa va avanti. Con Wolf conveniamo che Petra ha il dono che ogni chef dovrebbe avere, quello di saper dosare gli elementi di una pietanza in modo perfetto. La carne, di ottima qualità, è condita con una salsina veramente golosa e finiamo entrambi a pulire il piatto con il pane per non sprecarne neanche una goccia. Intanto il vino è mutato completamente e si incastra bene con i sapori del secondo.
Per chiudere abbiamo assaggiato due dei dolci proposti: la panna cotta ai pistacchi di Bronte e una strepitosa crostata scura di mirtilli: la Germania finisce finalmente nei nostri piatti. La pastafrolla è quella tipica del nord Europa, molto friabile e con degli aromi particolari, buonissima. Dopo un caffè e due shot di vodka salutiamo e ringraziamo i nostri ospiti spendendo complessivamente 90 euro.
Tornerò sicuramente a trovare Petra e Markus. Andare all'Isola felice è un pò come entrare nella loro vita ed attingere direttamente dalla loro passione. Più che un ristorante è la loro "casa" e l'esperienza che ne viene fuori è interessante da ogni punto di vista, non solo quello eno-gastronomico.
Ricordate navigatori che il posto è piccolino, se volete essere sicuri di mangiare è meglio prenotare (06/4440114), mai di martedì che Petra e Markus riposano.
Boccadirosa