Di tanto in tanto accadono eventi fortunati. In un mare di conti da pagare, burocrazia da sbrigare, piatti e vestiti da lavare ecco che, d'un tratto e quando meno te lo aspetti, la fortuna ti bussa alla porta e ti innaffia di buon'umore. E' successo a me e Mr R pochi giorni fa e non posso astenermi dal condividere la bella avventura con voi, navigatori. Sapete che non posso.
Una serie di strani avvenimenti mi hanno portato all'attenzione di Che(f) Guevara Colonna, il noto cuoco romano tra i capisaldi della cucina italiana da più di 20 anni. Fortuna ha voluto che l'Antonello ci invitasse a cena al suo Open Colonna di Palazzo delle Esposizioni e in un momento così cupo per la mia personale situazione finanziaria, è stato come trovare un portafoglio pieno di soldi senza documenti e che nessuno del vicinato ha voluto rivendicare.
Questa la scena: noi ingiaccaccravattati rispondiamo alla chiamata del Comandante. Seduti composti e sorridenti ad uno dei pochi (poco più di dieci) tavoli meravigliosamente apparecchiati ci godiamo l'atmosfera: l'apertura degli spazi rilassa la mente e regala un pizzico di informalità in un ambiente rarefatto ed elegante, ci sentiamo perfettamente a nostro agio. I cinque sensi passano velocemente da Off a On.
Che(f) Guevara Colonna, da egregio padrone di casa, si aggira tra gli ospiti e intrattiene, racconta, presenta, a volte dibatte alzandosi contro luoghi comuni, frasi preconfezionate e tutto quel che ritiene banale, il Comandante non lo sopporta.
Tra una chiacchiera e l'altra osserviamo il personale: neanche le ginnaste del nuoto sincronizzato sono tanto coordinate tra loro, perfettamente a tempo, seguite a vista da una regia esigente e severa che ottiene però risultati strabilianti. E non è facile perchè i ragazzi non hanno vie di fuga. Sono sempre in sala e la sala è aperta e quadrata: rimangono sotto i riflettori per tutta la durata della cena e mantengono attenzione, sorriso e gentilezza senza sbagliare una mossa. Dieci più.
Poco dopo inizia lo spettacolo: si mangia. Sì perchè alla fine di un ristorante si tratta e nei ristoranti, si sa, l'obbiettivo e mangiare. Forse qui e oggi sarebbe più esatto dire "gustare", "degustare" e simili, ma è vero anche che a fine pasto io Mr R ci ritroveremo strapieni di cibo d'eccellenza avendo davvero mangiato e, credetemi, non è cosa ovvia in posti come questo.
Ed ora, navigatori, preparatevi alla sfilata.
Come già fatto per gli altri Must non starò a dare il mio giudizio sui piatti, troverete la scherzosa assegnazione di petali di rosa per indicare quali pietanze mi hanno davvero emozionato, perchè di emozioni si tratta.
- Benvenuto dello Chef (arancino all'amatriciana, gamberi in tempura): 7 petali di rosa (10 per la presentazione delle due entrée)
- Tonno confit fatto in casa con salsa al cetriolo e cipolla stufata in salsa di lamponi, panino all'olio con acciuga e sale affumicato: 8 petali di rosa
- Brandade di baccalà in cialda con caviale su crema di patate, panna acida e zest di limone candito: 10 petali di rosa.
- Triglia su pappa di pomodoro, cocco e salsa al tamarindo: ancora 10 petali di rosa
- Baccalà con salsa di fragole e kiwi aromatizzato alle erbe mediterranee con burro d'arachidi: 8 petali di rosa. Confesso che il kiwi avremmo voluto sentirlo un pò di più ma il baccalà era buonissimo e l'armonia tra i sapori eccellente.
- Negativo di carbonara: 9 petali di rosa
- Variazione di quaglia: petto, hamburger di petto, coscette panate con popcorn, involtino di verze in guanciale, verdure stufate. Il tutto servito con uno strepitoso sorbetto all'alloro che da solo vale 10 petali. Poi ketchup fatto in casa e salsa mournay: 8 petali di rosa
- Maialino casertano, 48 h di cottura, friggitello, patate, mostarda di frutta: 9 petali di rosa
- I dolci: chupa chups e petit patisserie. Manca all'appello il diplomatico che ci è stato servito in terrazza con vodka Stolichnaya Elite ghiacciata. Perdonateci, non abbiamo portato fuori la macchina fotografica: complessivamente 7 petali di rosa.
Per i vini, navigatori, confesso di aver prestato minore attenzione. Mr R impegnato a far foto, io a scrivere sul taccuino e i poveri bicchieri di bianco e rosso abbandonati e un pò in disparte. Quelli che ho appuntato:
- Frascati superiore Terre dei Pallavicini
- Sauvignon Cantina Terlano
- Vino toscano Fattoria di Magliano
- Cesanese del Piglio
Quello che ho amato di questa cucina e che non ho riscontrato in modo così accentuato su altre tavole importanti è che con i piatti dello Che(f) Guevara Colonna si deve necessariamente giocare.
E prendi il tonno con le pinze e assaggia la salsina e provalo col sale affumicato e divertiti con le quaglie in tutte le combinazioni possibili e prendi la cialda, mordi la cialda, metti la panna e via dicendo.
E' un modo di interagire con cibo e i sapori molto lontano dall'idea di distacco che piatti di questo livello possono trasmettere. Un modo popolare se vogliamo: da Colonna si mangia con le mani e si sceglie cosa come e quando.
Vero è che seguire gli ordini i consigli di Chef Colonna e un modo sicuro per gustare tutto al meglio e poi lo conosciamo il suo carattere, che ne so, potrebbe anche reagire male!
A presto navigatori
Boccadirosa
p.s.: dimenticavo! All'uscita ci è stato fatto dono di un sacchetto con bomba alla crema per far colazione la mattina dopo. Adorabile!
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